Penisolabella viaggi nell'Italia sconosciuta
By: Giuseppe Cocco
Language: it
Categories: Society, Culture, Places, Travel, Arts, Food, Personal
PENISOLABELLA l'Italia raccontata da Giuseppe Cocco Borzone de Signorio Sabelli, divulgatore geografico, storia e storie dei viaggiAutori del Grand Tour, per conoscere l'Italia minore con la M maiuscola, più grande giardino emozionale diffuso.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/penisolabella-viaggi-nell-italia-sconosciuta--5926625/support.
Episodes
Storia di Regalpetra: nel 1645 da «Le parrocchie di Regalpetra» di Leonardo Sciascia
Dec 15, 2025Nel 1645 della peste restava un ricordo di castigo e di redenzione: Regalpetra contava case 12.236 ed abitanti 5.106.
Il terzo Girolamo, che era andato a cacciarsi in una congiura contro la sovranità di don Filippo IV, grazie a un servo di nome Mercurio e a gesuita padre Spucces cui il servo svelava la trama, moriva giustiziato a Palermo, in buona compagnia di nobili e di giureconsulti.
Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Le parrocchie di Regalpetra» https://penisolabella.blogspot.com/2025/12/le-parrocchie-di-regalpetra-di-leonardo.html
Regalpetra, si capisce, non esi...
Storia di Regalpetra: nell'anno 998 da «Le parrocchie di Regalpetra» di Leonardo Sciascia
Dec 15, 2025Nell'anno 998 dell'era cristiana il governatore arabo di Regalpetra scriveva all'Emiro di Palermo «Ho numerato tutti ed ho trovato esservi 446 uomini, 655 donne, 492 figliuoli e 502 figliuole».
Sotto la signoria di Girolamo primo del Carretto il numero degli abitanti era di 4.447.
Ma sotto il secondo Girolamo, a causa del terraggio e del terraggiolo è di tutti gli altri baselli, la popolazione notevolmente diminuisce - «i regalpetresi lasciavano il paese per affidarsi a un più umano signore».
Le tasse tirannicamente raddoppiate, tali rimasero sino al 1783; anno in cui i borgesi di Regalpetra avanzarono supplica al Segretario Regio e questi si degnò ad accordar...
Storia di Regalpetra: il Conte del Carretto da «Le parrocchie di Regalpetra» di Leonardo Sciascia
Dec 15, 2025Il Conte stava affacciato al balcone alto tra le due torri guardando le povere case ammucchiate ai piedi del castello, quando il servo Antonio di Vita «facendosi da presso, l'assassinò con un colpo d'arma da fuoco».
Era un sicario, un servo che si vendicava; o il soggetto scaturiva da una più segreta e appena sospettata vicenda?
Donna Beatrice, vedova del Conte, perdonò al servo di Vita, e lo nascose, affermando con più che cristiano buon senso che «la morte del servo non ritorna in vita il padrone».
Comunque, la sera di quei 6 maggio 1622, i regalpetresi certo mangiarono con la sa...
Storia di Regalpetra: la chiesa del Carmine da «Le parrocchie di Regalpetra» di Leonardo Sciascia
Dec 15, 2025Nella chiesa del Carmine c'è un massiccio sarcofago di granito, due pantere rincagnate che lo sostengono.
Vi riposa «l’illustrissimo Don Girolamo del Carretto, conte di questa terra di Regalpetra, che morì ucciso da un servo a casa sua, il 6 maggio 1622».Se ne parlava tempo addietro col parroco del Carmine.
Mi piacerebbe vedere com'è, dicono sia stato imbalsamato - disse il veterinario comunale.
Un'idea folgorò il parroco, disse - farò aprire il sarcofago, chi vuole vedere il conte pagherà cinquanta lire, la mia chiesa ha bisogno di tante cose.
Invece ha avuto venti milioni dal governo per restaur...
Prefazione da «Le parrocchie di Regalpetra» di Leonardo Sciascia
Dec 07, 2025Nel 1954, sul finire dell'anno scolastico, mentre compilavo quell'atto di ufficio che è, nel registro di classe, la cronaca (appena una colonna per tutto un mese: ed è, come tutti gli atti d'ufficio, un banale resoconto improntato al tutto va bene), mi venne l'idea di scrivere una più vera cronaca dell'anno di scuola che stava per finire.
E la scrissi in pochi giorni, e qualche pagina a scuola, mentre i ragazzi disegnavano o risolvevano qualche esercizio di aritmetica.
Avevo una quinta, e di ragazzi che mi portavo dietro fin dalla seconda: molto affezionati, dunque; e io a loro.
Mi capita, quan...
Tra il Gambrinus e Piedigrotta da «Viaggio a Napoli» 1860 di Charles Baudelaire
Dec 07, 2025Sabato 8 settembre 1860
Paiono ondeggiare le stelle, stasera, tra il capolino di volubili nuvole e i lampi ora lontani che a tratti rischiarano il cielo.
Napoli è una città di lunga estate, non conosce le brune parigine, gli anticipi delle tenebre del gelo.
Le piogge settembrine sono capricciose e rapide, pari a un occhio assonnato che si apre nel firmamento per richiudersi vinto dopo pochi battiti di ciglia.
Il clima muta appena; l'acqua asciuga la polvere, muove l'aria in una briosa danza di valzer che impone la curiosità dell'ammirazione.
Luoghi narranti narrati o citati: N...
Ritorno nel Fùcino da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Dec 06, 2025Aprile 1955
I picchi della catena montana del Velino, che circondano la conca del Fucino, sono ancora ricoperti di neve.
Ad Avezzano si respira un'aria fine che sembra dare più forze.
La vita ha un ritmo più vivace di sei o sette anni fa.
Per le strade passano in fretta la mattina, impiegati dell'Ente Fucino, il traffico automobilistico è notevole dato l'aumento anche delle macchine private.
Per tanti segni ci si accorge che il tenore di vita è migliorato: dai vestiti che la gente indossa alle vetrine dei negozi che espongono cucine a gas o apparecchi radio, ha u...
Via Toledo da «Viaggio a Napoli» 1860 di Charles Baudelaire
Dec 05, 2025Venerdì 7 settembre 1860
Città particolare, Napoli, meravigliosa.
Che giornate vi sto trascorrendo!
Ieri mi sono trattenuto a lungo a fantasticare, disteso sulle coltri profumate, con gli occhi persi in quelli bui della notte.
Il sonno è arrivato senza bussare, come un ospite indesiderato e maleducato; prima che io potessi riunire le ultime sensazioni e farne parole di viaggio, si è impadronito della mia coscienza con la sua sinfonia muta e misteriosa.
Ma stasera non mi lascerò vincere: è bella l'ora in cui la felicità sa unirsi al silenzio, in cui le ombre si adagiano sulla mia mano stretta alla pen...
Al decumano inferiore da «Viaggio a Napoli» 1860 di Charles Baudelaire
Dec 03, 2025Giovedì 6 settembre 1860
Mi ha svegliato all'alba un gatto sensuale: gemeva come una donna tra i piaceri dell'amore, con voce roca e dolce, mentre il mattino stropicciava gli occhi e una sfera di luce appena rosata tentava i miei desideri e il mio orgoglio, posandosi sui fogli ancora immacolati.
Solo poche ore fa, al rientro, li ho guardati a lungo senza fermarmi.
Ciò che certi pensieri, sia che escano da me o che si slancino dalle cose, diventano in breve troppo intensi.
I miei nervi eccitati avrebbero offerto a questa opera che vuole essere musica, null'altro che...
Le capanne di San Cataldo da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Dec 03, 2025Gennaio 1955
Per arrivare a San Cataldo bisogna inerpicarsi con la «campagnola» per una mulattiera tutta gobbe e improvvisi scoscendimenti, che si avvolge alla costa della montagna e si addentra poi nel bosco.
L'anno scorso, quando l'Ente di Riforma non aveva ancora la «campagnola» e anche quest'inverno, quando il fango troppo spesso s’avvinghiava alla macchina imprigionandola, il capo azienda Pasquale Tripputi, un giovane dottore in agraria, e gli altri due giovani tecnici che mi accompagnano, Mario Ciranna e Bonaventura Sanza, hanno fatto spesso questo percorso a cavallo.
Tripputi ha rischiato due o tre volte di annegare nella f...
Gaeta abbandonata da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Dec 02, 2025Febbraio 1955
Nel «Salone» di Piazza Roma che, sul molo, si allarga in uno spiazzale fangoso dove posteggiano carrozzelle e due o tre macchine, c'è una strana animazione.
I due Barbieri (uno giovane, con folti mustacchi, l'altro, più anziano, con capelli rossicci) si fanno continuamente sulla porta.
Sono appena arrivato a Gaeta e non conosco nessuno.
Sono il primo cliente di questo pomeriggio.
Piove rado e il mare sembra morto, quasi non si sente.
Scendendo con la macchina dal bivio di Formia, ho costeggiato per circa 2 km, alla mia destra, case popolari a due o tre...
La prima giornata a Napoli da «Viaggio a Napoli» 1860 di Charles Baudelaire
Nov 30, 2025Martedì 4 settembre 1860
È quasi mezzanotte, anche stasera sono allo scrittoio dalle forme languide e morbide.
Che aspetto prendono questi fogli macchiati dalle mie fantasticherie?
Lo confesso: sfogliando, sulla nave, il bel libro “Viaggio in Italia” di Goethe, mi ha ossessionato l'idea di tentare qualcosa di analogo.
Il mio spirito di competitività! Posso io paragonarmi al mio brillante modello?
No, la sua prosa è sublime!
Mi sconforterà, alla fine, rileggermi, eppure non riesco ad allontanare lo sfrontato folletto suggeritore: fa il rumore fragoroso di un palazzo di cristallo infranto dal fulmine.
Proseguo con questo scritto, dunque, u...
Il mio buon angelo da «Viaggio a Napoli» 1860 di Charles Baudelaire
Nov 28, 2025Lunedì 3 settembre 1860
Forse ha ragione il mio Editore, la volontà non è un organo.
Allora, come a lui, dico a me stesso che è un fluido, e scorrendo nelle mie mani si scioglie in parole sulla carta.
Le parole dovevano essere indirizzate a mia madre anche se, ahimè, sono così maldestro nello scrivere! Le lettere, poi! Una lettera mi costa più che scrivere un volume!
Eppure sentivo il bisogno di ringraziarla per aver finanziato questo viaggio, per avermi allontanato da Parigi e dai creditori che mi opprimono.In lei, lo so, c'è la segreta speranza che questo soggiorn...
I segreti di Potenza da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 28, 2025Dicembre 1954
Potenza conta con le frazioni contadine 34.000 abitanti.
È raccolta sul crinale di una montagna, alta circa 850 metri sul mare, e fa una bella impressione con i palazzi moderni schierati come in parata.
Nel dopoguerra ha avuto un grande sviluppo edilizio: sono sorti quartieri nuovi a Montereale, a Santa Maria, a San Rocco, alla stazione ferroviaria.
Tutto con i soldi dello Stato.
L'arcivescovado si è costruita una sede grandiosa.
Una chiesa di indescrivibile bruttezza, con un campanile che sembra un silos è stata elevata alle pendici di Montereale.
È stata come mi dice P.C., l'epopea dei g...
Roma fuggitiva da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 27, 2025Qualunque discorso tende a diventare rapidamente archeologico.Attorno a Roma c'è «quella cosa immensa e spappolata», che è Roma, e si estende come un corpo ameboide.
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È una città eterna e «fuggitiva», nobilissima e plebea, sempre in bilico tra il cammeo e la patacca, quella raccontata da Carlo Levi in questi scritti, che «sembrano inseguire Roma, nel suo splendore fuggitivo, nelle mosse in cui la sua bellezza pare espandersi, aprirsi a un nuovo sv...
L'estate si scioglie in nebbia da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 27, 2025L'estate si scioglie in nebbia di caldo, in vapori che salgono improvvisi dai selciati roventi, dopo che vi sono scorsi tumultuosi e gonfi ruscelli caduti dal cielo e dalle grondaie, uscite dalle condutture con gialle ombre di tempesta.
Roma è avvolta in quel fumo tiepido di acqua, vi nuota dentro, si avvolge in quel tiepido umidore come in un bagno.
Il sole infuoca e asciuga quelle miriadi di gocce impalpabili come un gran ferro da stiro che asciughi i panni bagnati delle pietre della città.
E già di nuovo il cielo si oscura in un attimo, e cadono rigi...
L'avvocato dei contadini da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 27, 2025Ottobre 1954
In che modo i comunisti siano riusciti a conquistarsi la simpatia, e, spesso, la fiducia dei contadini meridionali, legati a tradizioni religiose umane opposte alla ideologia che si rappresentano, l'ho potuto capire a Potenza dove ho conosciuto il signor Laus organizzatore contadino e dirigente dell'Associazione dei Contadini del Mezzogiorno.
Laus è di Rionero, un paese del Vulture, e, come dice il nome, discende da vecchi immigrati albanesi.
Fino a otto o nove anni fa era, anche lui un «cafone», è un uomo di bassa statura, bruno, un po' sperato, dagli occhi vivi e furbi, dalla faccia intelligente e dal...
San Rocco e il mago da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 26, 2025Ottobre 1954
La processione di San Rocco dura quasi sei ore.Comincia verso le 17 e solo alle 21.30 passa per il corso dove la folla si schiaccia ai muri delle case.
La statua si ferma ogni mezzo metro per permettere ai fedeli di fare le offerte.
Un uomo del Comitato prende dalle mani del devoto il biglietto o lo raccoglie al volo, lanciato da una finestra e da un balcone e lo appunta, con uno spillo, alla veste del Santo.
Per la festa di San Rocco arrivano maghi e cartomanti.
Quest'anno ce ne sono due: Madama...
La città dei fratelli da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 26, 2025Me ne andavo quest'oggi lentamente, quasi oziando, con la mia automobile, per i viali di Villa Borghese: facevo un lungo giro per evitare il centro della città, dove la circolazione, rivolgendosi contro se stessa, in quelle ore ristagna, come un fiume gonfio che porta rottami, detriti, terra e tronchi d'albero che si radunano a trattenere la furia e che, contro quello ostacolo che esso stesso ha creato, rallenta, e si ferma, e si ingorga e trabocca: in quel pantano, in quell'immobile labirinto, nessuno può trovare il filo e la strada d'uscita.
Il viale era piano e deserto.Soltanto, un po...
Il labirinto da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 25, 2025Si sentiva, oggi, a Roma al primo svegliarsi, nell'aria, nella città, nelle cose, il segno di un mutamento improvviso.
Il caldo brillante del sole aveva per la prima volta una qualità particolare, adulta, matura, priva di brividi interni, del freddo nascosto come un'angoscia giovanile nel tepore luminoso dei giorni precedenti.
Era piombata dal cielo l'estate. Il verde era ancora primaverile, ma già appariva compatto e denso come la pelle del viso di una giovane donna che ha lasciato ormai la liscia trasparenza adolescente.
Era una metamorfosi naturale, che colpiva per la sua subitaneità, come sempre avviene qui a Rom...
Il paese degli americani da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 25, 2025Agosto 1954
Il Vallo di Diano, venendo col treno da Sicignano, si spalanca inaspettatamente dopo la stazione di Polla: fino ad all'ora si è percorsa una zona collinosa che, pur essendo di colori meno spenti, fa pensare alle Montagne Lucane.
Ma la diversione della ferrovia porta in un paesaggio diverso: una vasta pianura coltivata da alberi di frutta, erba medica, grano, una terra feconda e ricca che produce di tutto.
Padula è uno dei paesi del Vallo, quasi ai suoi confini; domina la vasta distesa da una collina dalla quale si iniziano i contrafforti dell'Appennino Lucano, nella prima parte den...
L'inventore di Salerno da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 24, 2025Dicembre 1951
Il Circolo Sportivo è, a Salerno, in Via Roma, la strada che separa in due la città: da una parte il porto, il lungomare, i grandi palazzi pubblici, dall'altra i quartieri «popolari» delle Fornelle e dei Barbuti, con i vicoletti che si diramano dall'antico corso, Via Mercanti, stretto e tortuoso, dove i negozi si aprono l'uno accanto all'altro e la gente si urta passando.
Il circolo è frequentato da professionisti, da commercianti, da laureati all'inizio della carriera e da giovani che non sanno come impiegare diversamente la giornata.
Vi si gioca a scopone o a poker, si ascolt...
Un ragazzo che rubava autoradio a piazza Navona da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 23, 2025Una camionetta verde della polizia sta ferma in mezzo a Piazza Navona, strana su quel selciato difeso tutto attorno da uno scalino che lo riserva alle corse dei ragazzi, al volo intatto delle parole e dei richiami alla luce è chiusa incantata del sole, come in una valle tra i monti, alla lenta contemplazione.
Sta ferma tutto il giorno, di fianco alla fontana, al cavallo, al leone di pietra che beve mansueto, di fronte, a sorvegliare o a proteggere il ristorante dei «Tre Scalini». Un biondo maresciallo annoiato discute, paziente, con i ragazzi chiassosi che si affollano intorno, mentre, nell'ora soli...
La marrana e il morbillo da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 20, 2025Fino a non molti anni fa, Roma era ancora una città chiusa in un deserto pastorale, fatto di campagna solitaria, di distese bruciate, di ondulazioni giallastre, di paludi e di boschi.
La città finiva improvvisa e cominciava la campagna antica, popolata di greggi: una natura naturale, piena d'incanto, di silenzi ed insidie.
Questa natura si è allontanata tanto che a stento la si può raggiungere o ritrovare, e soltanto in qualche suo resto o residuo.
Ancora dieci anni orsono, le greggi transumanti attraversavano il centro di Roma nelle stagioni dei viaggi, scendendo dai pascoli delle montagne, verso le piane...
Gli ebrei di San Nicandro da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 20, 2025Maggio 1951
La ferrovia che da Gioia del Colle porta a Gravina attraversa un paesaggio brullo e malinconico.
Gli orti, gli agrumeti, i filari di alberi da frutta, che si succedevano senza intervalli, lungo la costa, fino a Bari, hanno ceduto il posto, nell'interno, ha una terra da cui affiora una pietra grigia e porosa come quella della pomice.
Con queste pietre i contadini hanno costruito muretti per delimitare i fondi o hanno elevato grossi mucchi sul terreno.
È la terra delle Murge, l'altro volto della Puglia, quello che essa ha in comune con il Mezzogiorno agricolo ar...
Il calzolaio di Gravina da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 18, 2025Maggio 1951
La ferrovia che da Gioia del Colle porta a Gravina attraversa un paesaggio brullo e malinconico.
Gli orti, gli agrumeti, i filari di alberi da frutta, che si succedevano senza intervalli, lungo la costa, fino a Bari, hanno ceduto il posto, nell'interno, ha una terra da cui affiora una pietra grigia e porosa come quella della pomice.
Con queste pietre i contadini hanno costruito muretti per delimitare i fondi o hanno elevato grossi mucchi sul terreno.
È la terra delle Murge, l'altro volto della Puglia, quello che essa ha in comune con il Mezzogiorno agricolo ar...
Calcio e letterati da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 18, 2025L’influenza avvolge la città di Roma come una bruma sottile di tiepide goccioline di sudore: un'influenza leggerissima, quasi inesistente, una febbretta che se la misuri scompare, una stanchezza che non sai se venga di dentro o di fuori, dal tempo incerto e mutevole, dalla fatica o dalla minuscola epidemia; una sorta di noia, o disgusto che non sai se venga dallo spirito e dalla moda letteraria del tempo o dai nuovissimi virus che si diffondono invisibili.
In questo stato di incertezza svogliata, mentre non sai se devi considerarti sano o malato, se devi stare a letto o alzarti ed u...
I giocattoli giapponesi da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 17, 2025Col passare degli anni, le feste, le grandi feste collettive, devono apparire, a chi invecchia, sempre meno gradevoli e tollerabili, sempre più obbligatorie, rituali e conformistiche, sempre più prive, fino a mancarne del tutto, di quell’aria di attesa e di speranza, di quel piacere dell'azione comune e dell'occasione, di quel vago immaginare degli incontri e delle scoperte, che gli rimangono soltanto come un dolente ricordo dell'età giovanile e perduta.
E certo il conformismo della festa è un fatto reale per chi in altri tempi l'ha vissuta o contemplata, poiché essa, salvo trascurabili varianti della moda, si ripete identica nel suo cara...
Le bandiere di San Severo da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 17, 2025Maggio 1951
San Severo è un paese vasto, intersecato da lunghe strade, che si aprono tra file di case costruite senza una precisa architettura.
Si è esteso, come tutti i paesi del Tavoliere, senza una regola.
Conta 50.000 abitanti. I proprietari e in genere il ceto medio, impiegati e commercialisti, abitano quasi tutti al centro.
Nei «riali», che si prolungano fino all'estrema periferia, sono le abitazioni dei contadini poveri e dei braccianti.
Alcune di queste strade si chiamano con nomi significativi: Via Perseveranza, Via Progresso, Via Libertà, Via Riforma.
Qui, in una stanza, il sottano, vive una famigl...
Il colcos di Pocaterra da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 15, 2025Marzo 1950
Tonini è un contadino padovano di una quarantina d'anni.
Parla con quel dialetto stretto che usano nelle campagne venete e, anche quando si esprime in italiano, pronuncia le parole con una cadenza canterellante.
È seduto sul muricciolo dinanzi al magazzino del consorzio a Borgo Sabotino, uno dei sedici borghi dell'Agro Pontino, che porta come tutti gli altri il nome di un campo di battaglia dell'altra guerra.
Sono con lui altri quattro coloni tutti veneti.Borgo Sabotino è a pochi chilometri dalla costa e possiede una spiaggia frequentata d'estate dalle famiglie degli impiegati di Latina con cui è collegato da u...
Le tarme da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 14, 2025In nessun luogo come a Roma, forse, si lanciano dalle finestre, dalle terrazze, dai tetti, al finire dell'anno, tanti oggetti, che, fracassandosi sui selciati, simboleggiano il male, e il massimo dei mali: il tempo.
Non li si gettano con la distaccata abitudine rituale di altrove, ma come una specie di ferocia diretta e quasi di personale violenza, che non si sa se sia rivolta piuttosto contro gli oggetti stessi che vengono lanciati, o la terra su cui precipitano, o gli immaginari nemici sconosciuti che si fantasticano esistere per le strade, o il gesto solo di lanciarli, o se stessi; o...
Incontri in Calabria da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 14, 2025Gennaio 1950
La stazione Le tappe del mio viaggio nel Crotonese sono contrassegnate dalle lunghe soste alle stazioncine disseminate lungo la ferrovia.
Mi passano dinanzi agli occhi le facce del capostazione di Cassano, di quello di Pietrapaola e di quello di Strongoli.
Bisognerebbe scrivere la storia di questi eremiti moderni.
D'inverno un vento forte che viene dal mare batte le costruzioni isolate e sembra stia sempre per strapparle via, di peso, rotolandole lungo le gobbe del terreno.
D'estate il sole cade a picco, le inchioda mentre, intorno, tutto è terra bruciata e le selci bianche, tra le...
Sostanza e accidente da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 13, 2025Ci sono al mondo delle cose che appaiono meravigliose, tanto più quanto lontane dalla nostra abituale esperienza; e che, per via delle coincidenze, o permanenze, e accostamenti tanto evidenti quanto imprevedibili, fanno chiara la verità.
Venerdì scorso avevo passato gran parte del pomeriggio immerso nei libri di Stendhal, occupato come ero a finire urgentemente un saggio-prefazione per la traduzione di “Roma, Napoli e Firenze”: uscito poi di casa, tutto pieno l'animo e la mente di quelle sue folgoranti considerazioni italiane, delle sue immagini di questa terra così amata, fatta di passione di energia sublime e di naturalezza sotto l’estranea cr...
Dopo la festa da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 12, 2025Così, le Olimpiadi sono finite, e anche Roma ritorna alla vita di ogni giorno, come tutte le città e i villaggi e le campagne, dove non c'è stata, dove non c'è mai vacanza dal lavoro e dal bisogno. I giochi sono stati uno spettacolo bellissimo da ogni punto di vista: colori di pace, bandiere, forza, giovinezza, affascinante misura della potenza ai limiti dell'uomo.
Sono stati uno spettacolo così bello, che perfino i vecchi romani impenetrabili, queste tartarughe catafratte, queste lucertole sui loro muri incrostati di tempo, hanno finito per interessarsene.
Uno di questi vecchi diceva, al caffè, il primo g...
La gerarchia del latifondo da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 12, 2025Gennaio 1950
A Isola Capo Rizzuto è possibile cogliere l'articolazione sociale ed economica del latifondo calabrese, scrutare gli intricati rapporti che legano gli uomini alla terra.
Qui la proprietà non ha subito nessuna di quelle frane che si sono verificate in altri paesi del Crotonese, ed è ancora legata ai vecchi nomi baronali dei Baracco, dei Berlingieri, dei Galluccio, dei Gaetani, che continuano a governare da secoli con i loro scrivani, i loro tavoli tarlati, i vecchi registri polverosi.
Isola Capo Rizzuto dista venti chilometri da Crotone, ma è come se fosse distante da ogni centro civile.
È veramente un'isola in un...
Un paese solitario da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 11, 2025Dicembre 1949
Le stazioni della linea ferroviaria Sibari-Crotone portano i nomi di paesi invisibili, nascosti fra le curve dell'Altopiano.
Pietrapaola è una di questi paesi, a sessanta chilometri da Crotone, e la sua stazione è uno dei tanti piccoli dadi disseminati lungo la ferrovia in aperta campagna, di fronte al mare deserto da cui i gabbiani volano a volte fino a terra a mescolarsi coi passeri.
Qualche casamatta in cemento armato, colle occhiaie vuote di cannone, e qualche fosso anti sbarco testimoniano che qui durante la guerra c'erano stati degli uomini.
Ora la campagna è deserta come il mare, senz...
Un bambino che vola da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 11, 2025Sotto il sole tardo dell'estate, anche la vecchia faccia di Roma è cambiata.
Allegri e bandiere si muovono al vento, e le insegne, o gli stemmi, le bande, le strisce, le stelle, le falci, i martelli, i soli, le mezze lune, i colori di tutte le nazioni; e un popolo di atleti si accampa, alcuni bellissimi, i campioni armoniosi e sereni, molti comuni gli aspetto, simili agli uomini di tutti i giorni, altri in qualche modo condizionati nella forma agli esercizi in cui eccellono, corpi lisci di pesci, teste rotonde, colli di tori o di tartarughe, farfalle, grilli, giraffe, giganti e...
San Lorenzo e San Paolo da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 10, 2025Pesa l'estate con nubi giallastre di caldo nel cielo greve, che un vento alto, africano, trascina e disperde: poi, improvvise, mutano le correnti dell'aria, e un fresco subitaneo sopraggiunge, come una vitale contraddizione.
Roma sta, assolata, imbandierata, fracassata, trasformata in un labirinto senza filo, sotto quelle ventate transitorie, in attesa delle Olimpiadi, della gente di ogni colore che verrà: forse, piuttosto, senza alcuna vera attesa, né curiosità per quella invasione multicolore.
Nelle sue strade, impraticabili e obbligate, sembra che Roma si prepari, senza mutamenti, come ogni anno, alla deserta solitudine dei giorni festivi, ma forse anche lei qualche cosa...
Don Giovanni e il lotto da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 10, 2025Agosto 1949
A chi viene dalla via Stella Polare, ai margini di Napoli, dove sono larghi spiazzi ripuliti delle macerie delle case distrutte, Borgo Loreto appare come un quartiere orientale col suo agglomerato di catapecchie da cui emerge il campanile della chiesa della Madonna del Carmine.
In una via di Borgo Loreto, che era durante l'occupazione uno dei quartieri più malfamati di Napoli, mi aspettavano Don Giovanni il Boia e Pascale ‘o Salaiuolo.
Don Giovanni il Boia è uno di quelli che è riuscito a salvarsi dalla crisi generale determinatasi a Napoli, dopo la partenza degli alleati.
Non fa nes...
Il risveglio di Napoli da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 08, 2025Agosto 1949
Il dottor E.G. appartiene alla buona società napoletana.
È un giovane intelligente che dirige un importante ufficio della città.
È iscritto al circolo dei canottieri e ogni domenica assiste alla partita di pallanuoto che ha luogo nello specchio di mare di Santa Lucia, vicino alla Bersagliera e a Zi’ Teresa, tifando per il suo club.
Talvolta, quando il lavoro glielo permette, si reca a consumare un gelato da Caflisch al lungomare, con gli amici, figli di industriali o giovani appartenenti alla vecchia nobiltà napoletana, che hanno conservato le abitudini di una tradizione di ricchi.
Il dotto...
La luna nuova da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 08, 2025Le immagini passano presto, svaniscono nell'ombra della memoria, quando, ogni giorno, altre le raggiungono e vi si sovrappongono, in un fluire tutto pieno, come le acque compatte e sempre nuove di un fiume rapido e tumultuoso.
Ma quella della notte del 13 settembre, dove tuttavia nulla avvenne che potesse essere visto con gli occhi, non si nasconderà nella nuvola del tempo.
Fu una notte commovente di sentimenti arcani, più vaghi, profondi e oscuri che il brillare fantasticante dell'immaginazione.
Tutti guardavamo la luna: una luna di tre quarti, limpida nel cielo sereno, con le sue figure e le sue mac...
Italia questa sconosciuta
Nov 08, 2025Prendo spunto da una trasmissione radiofonica odierna, durante la quale ho ascoltato, una volta di più, annaspare i conduttori e gli ascoltatori alla ricerca della geografia perduta della nostra penisola.
Già qualche giorno fa, nel mio lavoro quotidiano di ricerca dei luoghi italiani da suggerire agli ascoltatori dei miei podcast dei diari dei viaggiAutori del Grand Tour in Italia, mi era venuto di pensare come Google Map, pur(troppo) nella sua precisione, abbia rovinato la visione del contesto geografico che offre una mappa geografica cartacea; certo, c’è la possibilità di cliccare sul tasto che allarga la visuale, ma chi lo usa...
Viaggio d'estate da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 07, 2025L'estate, quest'anno, è scesa su Roma, pesante, spietata, come un oggetto invisibile che grava sulle cose; come se l'aria fosse solida, e premesse sulle spalle degli uomini come l'età, le cure, o la malattia: come uno zaino militare in una sudata marcia senza fine.
Nuvole grigiastre e confuse si formano nel cielo, come minacce incerte, e svaniscono nell'afa.
Sotto la vampa del sole, l'erba dei prati di Villa Borghese intristisce e perde il suo verde; la terra diventa polvere: sulla polvere e gli steli ingialliti giacciono le carte delle merende passate, gli avanzi di pane secco, invasi dalle formiche.
I pescatori di Terracina da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 07, 2025Giugno 1949
Massi Ercole di Terracina, di professione pescatore, è stato quattordici anni nella Marina Militare ed è diventato un po' miope a forza di lavorare sotto coperta nel locale delle macchine.
Per questo tiene a portata di mano un paio di occhiali di tartaruga cui manca una stanghetta e, ogni tanto, l'inforca per cercare qualche maglia sfuggita nella rete lunga 600 braccia a cui, insieme con altri pescatori, sta aggiungendo un pezzo nuovo.
Della permanenza al servizio della Flotta ha conservato un certo tono di comando e una diligenza accurata che gli fa dare esortazioni a bassa voce ai com...
Un americano a Lagopesole da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 06, 2025Aprile 1949
Il contadino Coviello Domenico, anni 65, vedovo, mezzo storto, di Lagopesole, coltiva in affitto 4 tomoli, oltre un ettaro e mezzo di terra, di proprietà del principe Doria, e possiede un porco e due galline.
Raccoglie 7 quintali di grano e quattro di granoturco, quando l'annata è buona.«domandategli», mi disse il giornalista americano, «quanto paga all'anno al proprietario». «Tre quintali di grano».
Il giornalista scrisse in inglese sul taccuino.
Eravamo arrivati a Lagopesole verso mezzogiorno partendo da Potenza alle 9 di mattina, attraverso strade rese infide dalla neve.
Il giornalista Theodoro White, con gli occhiali, un dente d'oro, l'i...
Cantano insieme i galli e l'usignolo da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 06, 2025Da molti anni, è raro che io mi alzi all'alba.
Mi avviene di farlo, a parte qualche occasione straordinaria, quasi soltanto se debbo partire per un viaggio, con uno dei primi treni del mattino.
In questo caso, quel tanto di inabituale, misterioso ed esotico che vi è in quest’ora solitamente nascosta e inesistente, mi trascina già altrove, in un luogo e in un tempo più lontani di quello dove il treno mi porterà.
La città invisibile taceva: ma nella villa l'aria era piena, attorno a me, di una musica altissima e continua: migliaia e migliaia di uccelli la colmavano...
Ragazze e alberi da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 05, 2025La primavera, a Roma, nasce adulta: non la vedi, se non per un caso fuggevole e raro, uscire freddolosa e tenera dall'inverno.
Quando la incontri, e te ne accorgi, è già grande, come certi ragazzi di crescita precoce, gigantesca che, nei loro giochi ancora infantili, sono più alti dei genitori.
Da molto tempo gli uccelli, sugli alberi del parco, sono tornati a cantare, prima uno solo, poi tutti gli altri insieme, in quel momento di crepuscolo che precede l'alba, quando pare che si sono, nel mondo addormentato, sotto le ultime stelle impallidite, siano in attesa, profeti pennuti di quella nas...
Il pane dei Torlonia da «Baroni e contadini» di Giovanni Russo
Nov 05, 2025Maggio 1949
La terra dell'Abruzzo e rossa.
Un rosso che affiora tra le radici degli ulivi e delle viti, sotto la pelle grigia delle montagne nude.
Dopo Arsoli (l'ultimo paese della Lazio, venendo da Tivoli) la strada si arrampica oltre mille metri sull'orlo dei dirupi, fino a Tagliacozzo, poi comincia a scendere verso Avezzano, tra i filari dei platani e il verde più tenero delle piante.
Si annuncia il Fucino, la cui terra è invece diversa, grassa e molle, ancora fresca di passi degli uomini.
Avezzano è il centro più importante del Fùcino.
Le case basse...
Le città vuote da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 03, 2025Il sole sta alto in mezzo al cielo, immobile e invisibile come un re.
È il mezzogiorno della mezza estate, la metà dell'anno, la metà del secolo, la metà, forse, della vita.
Tutto è fermo e senza ombre, tutto è bianco e lucente.
Tutto è amore, o tutto aridezza?
Sotto il sole che penetra dappertutto, fin negli anfratti e nelle fessure dei vicoli, e pare, riempire ogni spazio, ogni cavità, si stendono le città vuote.
Abbandonate dagli abitanti, lasciate sole alla loro natura di pietre, di forme, d'aria, di dimensioni, di solidità, di storia cristallizzata, e se appaiono nuove e diverse...
Lo scalino di Roma da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Nov 02, 2025C'è uno scalino, a Roma, che assai più di una frontiera, di un muro, di un confine; che limite separa due mondi distinti e diversi, che sta, come un simbolo morale e materiale, tra il mondo di fuori e quello di dentro.
Questo scalino, per le donne, è quello dell’uscio di casa.
Al di là di quello, nelle stanze piene di caldo e di disordine, dove non penetra occhio estraneo alla famiglia, le donne si preparano all'uscita, al passaggio di quella soglia, verso la strada degli altri; o si riposano dell'uscita precedente, dell’emozionante fatica dell'essersi mostrate.
Per gli...
Ritorno il mattino dopo da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 30, 2025Ritorno il mattino dopo a vedere il Po.
C'è un po' di rose sparse dall'aurora, ma l'odore dell'aria è miasmatico, l'acqua è di cloaca chimica.
La riva è barbata di rifiuti.
Qualcosa da leggere tra la ruggine: “Fidol Export Lubrificante ... Kim teme il gelo”.
Un potente mastino si precipita ad annusarmi:
- Annusa pure: sono un infelix vates.
La verità è che certe volte mi pare di non reggere più alla vergogna di appartenere alla specie umana.
È un disonore metafisico, in un dramma personale: volersi uomo d'onore sembra incompatibile con la coscienza tragica di essere un uomo.
Viene c...
Piante e semi da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 30, 2025Ci sono cose che stanno nei loro luoghi, occupano i loro spazi, vivono la loro vita, così naturali e vere da essere invisibili.
L'occhio di ogni giorno si posa su di esse senza discernerle: ci passiamo innanzi, le guardiamo, e non le percepiamo, forse perché sono tutt'uno con il mondo, non distinte dal tutto: come in una armoniosa architettura, una colonna, una cornice, necessaria e nascosta, o in una frase conclusa, una singola parola che non si stacca dalle altre.Vederle è una scoperta, un salto in una diversa dimensione di esistenza: se lo facciamo, si apre un altro mondo: il...
Briganti e contadini da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 29, 2025Scriverò un giorno la storia vera del mio amico Antonio L., contadino di Lucania e, come egli si definisce, «scrittore popolare».
Questa storia, del resto, egli stava già scrivendo da sé, in certi suoi quadernetti di scuola, dalla copertina di tela cerata nera (come molti altri nei suoi paesi, lo fanno, sotto l'impulso è l'esempio delle autobiografie raccolte da Rocco Scotellaro; nel suo libro “Contadini del Sud”), in una sua prosa naturale; in lunghi racconti che descrivono gli avvenimenti quotidiani di una società straordinariamente differenziata, e piena di regole interne, come un'ignota, aristocrazia, che vive nel villaggio e su una terra desol...
Pontelagoscuro, 13 aprile da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 29, 2025Appena giorno, l'argine del Po.Un uomo tutto in verde ha gettato una rete a qualcosa, sotto il ponte della ferrovia; non risponde al saluto.
Un'altro è fermo sopra l'argine, poco distante da una grossa borsa da viaggio, che vorrei provare ad alzare, senza rubarla.
Forse è vuota, ma il partente, se è lui, non mi invita a fare la prova.
Due cani, a guardia di un barcone, minacciano morsi se salgo a bordo.Sirene delle fabbriche; la cera è superflua.
Sul lato di Ferrara ha funghificato l'industria chimica: Montedison, Burgo, Solvay.
I muri additano cose strane: “Sì allo svilupp...
Il cuore batte a quel fia salute da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 28, 2025Strana nazione che ha sempre avuto bisogno, nei sogni dei suoi visionari, di qualcuno che ne fosse salute e non l'ha mai trovato.
Si è data Patroni celesti; non bastano.
Parecchi veltri, spirituali, l'Italia ha preferito farli sparire al canile municipale.
Ne comparissero altri, sarebbe così ancora.Non veltro, io, ma solo cane randagio, che abbaia.
Eppure, salute interiore, vorrei essere almeno di quell'umile Italia che qua e là sorride ancora, e che ideale, quasi introvabile, abitatrice di qualche volto vivo, di qualche pietra non spenta.
Luoghi narranti narrati o citati: Montepulciano - Vic...
Il potere dei poveri da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 28, 2025Da quel mondo misterioso che si accampa attorno alla città di Roma, come un esercito grigio, dalle bandiere di stracci, in eterna attesa di entrarvi, eternamente respinto dalle mura durissime della vita organizzata, arrivano di continuo, fin sulla porta delle nostre case, strani messaggeri.
Quanti sono!
Il campanello squilla: un uomo compare, con una sua vicenda oscura scritta sul viso, e parla, e racconta.
Tutti li spinge il bisogno, il bisogno elementare e vero: anche quelli che usano l'astuzia, l'inganno, per vivere, e inventano bisogni immaginari per soddisfare quelli reali.
Alcuni di essi finiscono per seguirci p...
I punti di vista da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 26, 2025Si usa dire volgarmente, da coloro che esaminano un problema, o dibattono una questione complessa e controversa, senza una vera volontà di risolverla, che «tutto è questione di punti di vista»: ciò che può essere insieme un'affermazione di tolleranza, o una confessione di indifferenza.
Certo, tutte le cose sono complesse e doppie e molteplici; ed assai diverso, se vogliamo usare l'immagine gastronomica di un poeta, essere «farcitore», o «farcito» (cioè soggetto o oggetto, egemone o subalterno, e così via).
Quello che per l'uno può essere il massimo dei beni, è per l'altro il più grave dei mali: quello che per l'uno e un fusc...
Il senso di humilemque videmus da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 26, 2025Il senso di humilemque videmus Italiam.Sembra dipendere, più interiormente che esplicitamente, da procul, la lontananza che la rende incerta, litorale che si desquama della notte e colline ancora buie, all'aurora.
Questa umiltà è resa più profonda dallo stacco tra videmus e italiam, che risuona all'inizio dell'esametro successivo; la voce deve farlo sentire.
Ma la visione dantesca nella profezia del Veltro trasforma l'aggettivo humilis in un arcano.
Non è più un tratto depresso di costa meridionale, e l'Italia tutta quanta, che nella geografia dantesca termina a Pola.
A dargli senso puramente civile suona malconcia, Ahi qual ti veggo, serva...
Un po' di neve e un clima da glaciazione da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 25, 2025Un po' di neve e un clima da glaciazione imminente, a Spoleto, ma anche un divino silenzio per le vie.
La città medievale pare disabitata; Impressione frequente, in Umbria, anche di giorno ...
Tutti spariti, finalmente.
Truffato! Deluso!
La Rocca Albornoz, da più di cento anni prigione di Stato, in cima al Colle di Spoleto, inaccessibile, mi apre le porte soltanto per mostrarmi le mura deserte, gli stanzoni vuoti.Impossibile, oggi, visitare un carcere in Italia: a fatica avevo ottenuto di vedere questo, considerato minore, tranquillo, centauro (per metà storico, per metà umano) e arrivato su trovo il t...
Ammazzare il tempo da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 25, 2025In questa eterna città di Roma, dove il popolo, come per un antico genio, è uso assistere al passaggio del tempo, senza illusioni, come a uno spettacolo che già si conosce, a un teatro di paladini, e vi partecipa soltanto come si partecipa a una rappresentazione teatrale, tutto pare volgersi anche le feste, il Capodanno, la Befana, San Giovanni, le partite Roma-Lazio, a contesa, rissa di strada, distruzione, ingiuria.
Più di ogni cosa si offende e si ingiuria il tempo, perché si sa bene che è eterno, e indifferente; la morte, perché tace, e chi è morto, non ha più posto nel teatro de...
Turismo iperbolico da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 24, 2025In questo stesso momento, mentre io, seduto al mio tavolino, vado scrivendo, con la penna, parola per parola, queste righe, nell'aria densa e umida di scirocco della tarda stagione di Roma, amici e conoscenti (salvo quelli che l'asiatica nasconde tra i cuscini), vanno viaggiando nei paesi più lontani.
Questi è in Giappone, quello in America, quell'altro in Cina, o in Persia, o nel Ghana, o in chissà quale altro remoto angolo della terra.I telefoni squillano invano nelle stanze vuote: treni, navi, aeroplani velocissimi li conducono qua e là, tra genti diverse, sotto altri cieli, approfittando ciascuno delle mille occasioni di qu...
Roma, 19 gennaio da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 23, 2025Roma è esclusa da questo viaggio, perché ci abito, almeno ancora per qualche tempo, ed è per me troppo sbrindellata di interesse per andarne in cerca.
Il Vaticano, poi!!
Ma torno, dopo trentacinque anni, a rivedere il Laocoonte per confrontare quanto ne ricaverò con le opinioni di Winckelmann e di Schopenhauer.
Tutta la Laocoontesofia di Schopenhauer è per illustrare perché Laocoonte non grida, convinto che l'opera di scultura rifiuta il grido.
Non ho nessuna idea sul Laocoonte; farò come per “La Tempesta”, mi metterò davanti, lascerò agire ...
Il Laocoonte di Virgilio grida: clamores simul horrendos ad sidera tollit; questo grido...
Lo scarabeo di Sansepolcro da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 22, 2025Lo Scarabeo di Sansepolcro.
Era una bambina bruna che in piedi vicino a un muretto, giocava a fare scendere e salire uno Scarabeo bellissimo che aveva legato a un filo.
- Cosa fai?
- Gioco.
- Come giochi?
- Con questo, perché sono una bambina povera ...
Ma è uno Scarabeo prezioso! L'ho trovato io!
Lo faccio andare in su e poi in giù, per non fargli perdere completamente il contatto con la terra ... Questo incontro con lo Scarabeo me lo racconta Mimì Piovene: al tempo del loro «Viaggio in Italia» erano arrivati a Sansepolcro per ve...
Elegia di Ferragosto da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 22, 2025Come i tempi sono cambiati!
Dove troveremo mai uve così primaticce, se non qualche dorata trasparente luglienga, e tini ribollenti dopo le cerimonie della pigiatura, fatta, a gara coi villici, coi piedi ben lavati e i pantaloni rimboccati, dai signori rifugiati in villa?
E dove sono ormai le stesse «smanie della villeggiatura» che, dopo il loro fiorire settecentesco, e i fasti goldoniani, sono continuate per tutto il secolo, fin quasi a ieri?
I preparativi, i debiti, le gelosie, le invidie, i discorsi dei servi, i giochi, le acque, i parassiti, le finte partenze, il decoro?
Quando il...
Il dovere della cometa da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 22, 2025La cometa, con la sua testa nebulosa, come un occhio velato di lacrime e la sua chioma, trascinata nel vento degli spazi, sta ruinando, dicono, per il cielo, con una velocità sterminata, risalendo dall'orizzonte tra le costellazioni, fino a perdersi, chissà dove, nel firmamento.
Io non l'ho vista: la primavera, a Roma, è troppo dolcemente avvolta di brume, di nubi mutevoli, di piogge improvvise, fa così viva e presente e giovanile l'atmosfera, la terra, così prepotente quel poco che si muove qui, che quello che avviene di sopra sfugge agli sguardi.
Non l'ho vista, e non l'hanno vista i romani...
L'Italsider, a Bagnoli da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 21, 2025Ogni visitatore deve mettersi l'elmetto.
Ma il fuoco perpetuo ha tregua; l'altoforno è spento.
Davanti alla direzione, le solite rivendicazioni in rima di dimostranti.
A sentire quella cadenza minacciosa c'era da spaventarsi, ma le facce rassicuravano: tutti ridevano, erano lì evidentemente per divertirsi.
Chi li arringava sarà stato deluso di non vederli esibire più grinta ...
Bagnoli è sterminata; un impero, uno dei tanti, della pura materia e della pura potenza.
Che cos'altro, ormai, possiamo creare?
Solo moltiplicare le Bagnoli, o estenderle, come stanno facendo per questa.
Forse quell'acciaio non sarà mai venduto, per mancanza di sbo...
È un popolo di presi dallo spirito da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 20, 2025È un popolo di presi dallo spirito di vertigine, un gorgogliare di demenze.
Non capiscono il male che fanno, perché non hanno capito il male che gli hanno fatto.
Disumanizzare Napoli non deve essere stato facile, ma sembrano esserci riusciti.
Un popolo che ha molto patito, superando con la sua vitalità e la sua impressionante saggezza prova dopo prova, è facilmente preso alla sprovvista da un'aggressione disumanizzante, che ha lo scopo di ucciderne l'anima fingendo di liberarlo; così mi spiego questo popolo stravolto, paralizzato, che non può più fare nient'altro che gonfiarsi di rumore e produrne, ingoiare caos e trombet...
Apparizioni a Roma da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 20, 2025Le cose compaiono, si avvicinano, si mostrano all'occhio, sostano, vivono, si dileguano al volgere del capo o a un batter di ciglia, secondo un modo, una qualità, un tempo diverso nei diversi luoghi e paesi.
Roma è una città di apparizioni: di apparizioni reali, viventi, corpose, determinate, colorate: di cose vere che diventano apparizioni, si direbbe proprio, per la loro straordinaria verità, per la loro sovrabbondante qualità di esistenza.
È una città di apparizioni, non di sogni e di spettri, come la formicolante Parigi di Baudelaire, nell'aria brumosa, grigia e azzurrina, nelle nebbie, nel pallido incanto del crepuscolo.
Qui, in quest...
L'elicottero da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 20, 2025Dentro una bolla di sapone, che un bambino lascia sfuggire nell'aria e segue con lo sguardo meravigliato, dentro la sfera trasparente dell'occhio di un insetto, di una grande libellula artigianesca che ronza sulla siepe, chiusi dentro a quel vetro cavo, come gli omuncoli nella storia di un alchimista, ci stacchiamo dalla terra, e saliamo verticali, come per una immaginaria levitazione, su in cielo.
È una domenica romana piena di nuvole mutevoli, di soffi improvvisi di vento: qualche goccia di pioggia era scesa, prima, a minacciare un temporale improvviso, ma il sole era ricomparso dietro la frangia lucente delle nubi e b...
Dai Teatini c'è serata di preghiera da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 19, 2025Dai Teatini c’è serata di preghiera per il Papa; si recita Rosario, c'è calma e perfino un po’ d’incenso.
Palermo, così priva di sorriso, dà il cafard; chi ci viene mandato, deve starci come a Sidi Bel-Abbes.
Neanche più un caffè dove sostare e osservare la gente.Grovigli d'auto, crimini in serie, noia.
Piana degli Albanesi.
Le carnezzerie usano come frasca da richiamo un pezzo di carne pendula.
Sulla porta della parrocchiale: vieni e ascolta.
Sono venuto, mi sono messo in ascolto, nessuno mi ha parlato.
Qui è ancora un umano abitare; i muri non hann...
Alla putredine ho detto da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 18, 2025Alla putredine ho detto e ai vermi voi siete mia madre e ... (il resto della citazione è coperto da Vietato Fumare).
La freccia indica: Professionisti. Uno dei professionisti ha ancora sul cranio un ciuffo di capelli ...
È una fantastica esibizione di impiccati, tutti spenzolanti dal muro, dalle forche dell'Uscita comune.
Una galleria è di preti: qualcuno ha i paramenti, un vescovo è mitrato.
Padre Gaetano di San Bonaventura morì il 1° settembre 1862: «Ingegno svegliato anima incorotta».
Ghigno perverso del sacerdote Don Melchiorre Galizia con il cappello pretario su cranio rotto, che lo ravviva orribilmente.
Non è vero che la morte renda tutt...
Passeggiata domenicale da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 17, 2025Esco nei viali della Villa Borghese, fuori del giardino del lago e delle esposizioni dei cani, dove gli animali si annoiano rinchiusi nelle prigionieri delle gabbie, e le padrone piangono vere lacrime infantili per un premio negato: la primavera splende domenicale, ancora piena di giovani succhi e di verdi teneri, appena ingrigita di un velo di polvere, sotto un cielo gonfio come una gonna alzata dal vento.
Già la gente, come d'estate, sta sdraiata sui prati; dimentico del suo povero commercio, un venditore di lupini dorme nell'erba, col cappello sul viso e a fianco il mastello di legno e i...
La moneta da due centesimi da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 16, 2025Esco di rado, di giorno; per serbarmi il mio tempo e il lavoro: perché le strade sono piene d'incanti, di occasioni, di incontri e di apparenze semplici e quotidiane che nascondono mondi fatati dove chi mette incauto il piede non può più ritirarlo e viene trattenuto dal più forte dei sensi, dall'occhio avido e veritiero, e più potente di qualunque volontà, in un paese di metamorfosi e di contemporaneità.
«Nelle pieghe sinuose delle vecchie capitali» si può trovare ogni cosa, tutti gli aspetti della grandezza e della miseria, della realtà e della favola, tutti i piani sovrapposti e finiti del tempo...
Sparisce il labirinto da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 16, 2025Sparisce il labirinto, dove mai ti perdevi, e la città che l’ha rifiutato e abbattuto diventa un labirinto dove ti perdi sempre, e devi rassegnarti a non uscirne più.
Si può dire che da Milano, da Roma, da Palermo, da Parigi oggi si esca realmente?
Sono ghetti senza impronta spirituale, che ti porti dietro dappertutto. In ogni manica si drizza il minotauro, Tesei col filo e la spada in nessun luogo.
L'albergo confortevole, come surrogato del centro ...
Ne esco per fare qualche giro inutile nell'inferno (l'inferno non è altro che un girare a vuoto), compro toma fresca...
In viaggio per Palermo da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 15, 2025Lamezia, un luogo texano, italianamente inesistente.
Lo squallore intollerabile di Nicastro ...
Un funebre vacare di giovani nei bar, raggruppati intorno al niente ...
Come si può vivere in un luogo così brutto?
Nel cimitero di Lamezia (dove scivolo disperato per tanta bruttezza), una splendida grassa lucente lucertola annuncia tripudiante l’Anàstasis a Giorgio Fragalà il quale «Dedicò ogni suo atto alla Famiglia e al suo impegno».
Se il Sud finirà per essere la rovina del resto d'Italia (la cosa è in atto) sarà per una specie di vendetta cieca, contro tutti, dei Mani dei suoi popoli che patirono...
La solitudine di Roma da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 14, 2025Anche chi non esce di casa e resta chiuso nella sua stanza, non si affaccia alla finestra, non legge il giornale, non parla con il portinaio o con la donna, anche il recluso, il carcerato o il monaco o il malato, anche il cieco, a Roma, non può non accorgersi dei giorni di festa.
Non può non accorgersene, perché tutta l'aria che lo circonda, la sua qualità, la sua consistenza, la sua elasticità, la sua natura, pare cambiata.
Sono piccoli segni quasi inavvertibili, ma, fin dal mattino, si sente tremare qualche cosa e, soprattutto, si sente alterato e divers...
Il popolo di Roma da «Roma fuggitiva» di Carlo Levi
Oct 14, 2025Uno dei 47 milioni (secondo il più recente censimento) di poeti o versificatore italiani viventi, ha scritto, a proposito del popolo di Roma, la seguente strampalata quartina, che ho letto per caso, e che, se non brilla di certo per eminente valore letterario, se non è il Belli, neanche apocrifo, non è priva, tuttavia, di una certa verità:
“Il popolo di Roma è un populusqueal Senato e alla Curia apparentato e durerà nei secoli, quousque l'ultima goccia non si sia scolato.”
L'ultima goccia, credo che si debba intendere di vino dei Castelli; a meno che il poeta non intendesse, metafisicamente, l'ultima gocc...
XXXIII e XXXIV giornata - 29-30 ottobre da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852»
Oct 12, 2025A causa del sovraffollamento dormi molto male e fui contento, ai primi suoni della diana, di poter abbandonare quei luoghi impestati e di andare a respirare l'aria fresca della spiaggia, in attesa della partenza.
Ci imbarcammo al levar del sole su una bella fregata a vapore, il Sannito, dove tutto il battaglione trovò posto, tranne la 1a compagnia di carabinieri che per ordine del re si imbarcò qualche ora più tardi.
Scendendo verso la marina attraverso il ripido cammino che vi porta, potemmo godere d'uno degli spettacoli più belli della natura.
La luna illuminava ancora la baia e le...
Dalla XXX alla XXXII giornata - Dal 26 al 28 ottobre - Pizzo da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Oct 12, 2025Alle due dopo mezzanotte la diana svegliò tutti, e fu nel silenzio della notte che lasciammo Monteleone, prendendo la strada di Pizzo.
La luna illuminava la nostra marcia, gettando i suoi pallidi riflessi sul mare, di cui sentivamo le onde rumoreggiare e morire sulla spiaggia; sui contorni incerti e confusi della costa.
E sulla strada, il cui bianco tracciato si disegnava lungo la montagna, in mezzo ai boschi d'ulivi.
Ben presto, però, il cielo si coprì e la luna scomparve in mezzo alle tenebre.
La luce improvvisa dei lampi che brillavano ad Oriente diffondeva un chiarore int...
Il giovane calciatore leucemico da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 11, 2025Il giovane calciatore leucemico oggi è seduto sul letto e sta portando alla bocca qualche cucchiaiata; l'ultimum moriens è la fame.
Alla luce diurna il colore itterico è più chiaro, come di fava fresca; l'occhio è completamente naufragato; un'immagine di sfinita e insolita decrepitezza.
Luoghi narranti narrati e citati: Centrale Enel di Ca’ Dolfin - Scardovari - Ferrara - Via delle Suore - Vicolo mozzo della Tegola - Tomba dell’Ariosto
Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Un Viaggio in Italia» https://penisolabella.blogspot.com/2024/06/un-viaggio-in...
Dov'è l'Enel, è la devastazione da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 10, 2025Il paesaggio è sconvolto e febbricitante.
La torre è smisurata e a servirla molte formiche faticano.
Si sta lavorando a un porto fluviale per ricevere la natta e il carbone per via d'acqua.
A Ostiglia, poco lontano, un'altra centrale, tutta a carbone, manda i suoi fumi fin qua, così Sermide ne avrà un po’ di più.
Proprio dov'è l'ENEL il Po è più splendido: con isole, grandi rive in movimento, un dolcissimo lago.
Luoghi narranti narrati e citati: Castelmussa (Castelmassa) - Ostiglia - Sermide - ex Zuccherificio Eridania
Se VUOI puoi cliccare sul link che...
Percìle il borgo dei 5 sensi appena fuori Roma in cui l’autunno è uno spettacolo da vivere
Oct 09, 2025Il borgo in cui oggi vi invito a perdervi si trova a meno di un’ora di distanza da Roma, tra le montagne dell’Alta Valle dell’Aniene, al centro del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili che si estende per più di 18.000 ettari; è uno di quei borghi che regalano esperienze che vanno ben oltre il semplice piacere della vista.
Il territorio in cui si trova Percile regala infatti non solo innumerevoli percorsi che si snodano tra alcuni dei paesaggi più belli del Lazio, ma offre anche l’ambiente perfetto per lasciarsi avvolgere dai profumi del bosco e delle castagne, s...
Dalla XXIV alla XXIX giornata - Dal 20 al 25 ottobre da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Oct 09, 2025Al centro di un paese dei più fertili e dei più ridenti, situata su un'altura che domina una delle viste più estese, costruita la graziosa città di Monteleone.
La sua origine è molto antica e risale ai tempi più famosi della Magna Grecia, di cui essa era una delle città celebri e fiorenti.
Furono i Locresi che ne costruirono le prime fondamenta e la chiamarono Hipponium.
La grande fertilità del terreno e la bellezza del sito non tardarono ad attirarvi molti abitanti e a farne una città importante.
Vi si veniva soprattutto per ammirare la bellezza del paesaggio...
Trieste, 5 ottobre da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 07, 2025L'unica attenzione che ha uno storico come Basil Liddell Hart per la guerra italiana è dedicata a Caporetto, poche pagine della sua “History of the First World War”.
Senza questa catastrofe, tanto tributo di pena non sarebbe stato ritenuto degno di attenzione, nelle altre letterature.
Hemingway, almeno lui, ci ha pensato!Taylor (“The First World War, An Illustrated History”) parlando dell'intervento così lo vede girando il caleidoscopio: «Lo scrittore romantico D'Annunzio e i futurista Marinetti predicarono la guerra come come prosecuzione delle loro teorie letterarie.
La grande maggioranza del popolo italiano era indifferente e chiedeva soltanto di essere lasciata in...
XXIII giornata, 19 ottobre - Monteleone da mezzogiorno da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Oct 06, 2025Lasciamo questa mattina Serra per andare a raggiungere il resto della brigata a Monteleone.
Alle sei facciamo colazione e alle sette ci mettiamo in marcia riprendendo i sentieri di montagna.
In coda al battaglione ci sono una decina di malati e di storpi trasportati da muli o da piccoli cavalli calabresi.
Questi ultimi sono un prezioso mezzo di locomozione nelle montagne, per il modo in cui sopportano le lunghe fatiche, per la loro andatura spedita e la sicurezza della loro marcia nei luoghi più dirupati.
Questa retroguardia equestre assomiglia a una banda di beduini.In generale tu...
Molveno l’angolo di Trentino dove il lago incontra le Dolomiti
Oct 06, 2025C’è un angolo di Trentino dove il lago incontra le Dolomiti: è Molveno, un posto magico da scoprire in autunno, dove l’acqua abbraccia le montagne e il silenzio racconta storie antiche: il suo lago è una vera meraviglia delle Dolomiti in Trentino.
Luoghi narranti narrati e citati:
Lago di Molveno - https://maps.app.goo.gl/AG8AxkgHs2HZr8ub6
Molveno - https://maps.app.goo.gl/1UXf5KjpJx9SfhxG6
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XXII giornata, 18 ottobre - Certosa di San Bruno da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Oct 05, 2025Il tempo si è rimesso al bello e ne approfittiamo per andare a fare qualche passeggiata nei beni dintorni di Serra.
Andiamo da prima a vedere la Certosa di Santo Stefano del Bosco, fondata da San Bruno e distrutta completamente dal terremoto del 1783.
Nel momento in cui usciamo dalla città, arriva Sua Maestà che è stato a visitare le fonderie e le fabbriche d'acciaio e di ferro a Mongiana e che vi ha passato il giorno prima e quello precedente.
È preceduto da una quarantina di operai, muniti di zappe e di attrezzi che transitano davanti a noi a passo di cor...
Finalmente un piccolo spazio da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 05, 2025Finalmente un piccolo spazio di gentilesimo puro tra gli orti, necropoli ma vivente, biancheria lavata, aie con anatre e tacchini lo circondano: è il sepolcreto romano di Aquileia.
Una lumachina si arrampica su per l'unico gruppo statuario, una donna decapitata che abbraccia una bambina.
Cielo chiaro.
Si sta bene in un recinto che non rammenta l'ossessiva presenza del Dio cristiano.
Questi morti lontani per buona sorte non risorgeranno.
Piacevole, con uno scorrimento d'acqua, tra i cipressi, è la passeggiata detta Via Sacra.
Mi annoio.
Niente di insolito mi fa segno da qualche luogo o persona; sud...
Il cimitero cattolico di Trieste da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 03, 2025Il cimitero cattolico di Trieste sembra li allevi, i gatti ...
Ce ne sono dappertutto, ben ingrassati con carne di cipresso.
In un solo punto né conto otto.
Il più nero sta sopra la tomba Greenham, brutta e volgare, e gli dà un po' della sua nobiltà egizia.
- Sono centinaia i gatti, qua ... In tutti i campi ce n'è ... La zente quando vol disfarsi porta qua e poi gli porta da mangiare ... Ne nascono anche tanti ... Quando fa freddo vanno sotto i cespugli e nelle cappelle ...
Il piacere di un'ora o due di solitudine tra solita...
XXI giornata, 17 ottobre - Piazza di Serra da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Oct 03, 2025Il tempo s'era, già ieri sera, coperto di nuvole e questa mattina volge alla pioggia.
Ciò malgrado, giriamo per le vie osservando le curiosità.
Vado come al solito a visitare i malati, che, malgrado la pesante marcia del giorno prima, sono poco numerosi.
Poiché non vedo l'ufficiale medico mi informo se è malato.
Mi dicono che è sano come un pesce, ma che, avendo dato da lavare la sua unica camicia, è obbligato a stare a letto e ad aspettare questo indumento indispensabile per mostrarsi in pubblico e sollevare l'umanità sofferente.
Negli splendidi appartamenti della casa, M., nella funzione...
XX giornata, 16 ottobre. Sosta a Chiaravalle da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Oct 02, 2025Molto tempo prima dell'alba le donne cominciano a fare davanti alla nostra porta una gran confusione; vengono per assicurarsi della sorte del loro curato.
Il «mi hanno serrato» del giorno prima ha prodotto una grande agitazione; esse cominciavano a sospettare che saremmo stati capaci, in caso di bisogno, di mangiare il vecchio, così, com'era sembrato che W., potesse farlo con i bambini.
Ma noi gli restituiamo il loro sacerdote intatto e ci apprestiamo a lasciare questi abominevoli luoghi.
Già alle quattro del mattino e in una notte perfettamente scura erriamo per quelle che gli abitanti di Curinga chia...
L'Isonzo a Gorizia, chiaro mattino da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 01, 2025L’Isonzo a Gorizia, chiaro mattino, rive calme e verdi, scarpe bagnate, acqua lucida, bel suono, lampade del sole nell'acqua che si fa da nicchia, molti fiori settembrini, l'ulivo né d’Oriente né d'Occidente in qualche luogo, nascosto.
Mercatino delle contadine slovene in un cortile, ciascuna con poca roba, ma tutta bella e pura, pomodori, uva, fichi, rape, zucche, uova, facce nobili e pulite, denti malandati da cui esce la verità; molti fiori.
Compro qualche fiore, mangio nove fichi (30 settembre).
Luoghi narranti narrati e citati: Gorizia - Piazza della Vittoria 8 - Teatro Verdi
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Come ritrovare, tra le infinite pietre da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Oct 01, 2025Come ritrovare, tra le infinite pietre naufraghe del vecchio cimitero ebraico di San Nicolò di Lido quella col l'epitaffio che dettò per sé stesso in letterato Leon Da Modena, morto il 21 marzo 1648?
Una traduzione, fatta quando fu scoperta, dice: “parole del morto: quattro braccia di terra in questo recinto a titolo di possesso per l'eternità furono acquistate dall'alto per Giuda Leone Da Modena. Sii benigno con lui o Signore e dagli pace. Morì di sabato 27 Aer 5408.”
Sicuramente quel letterale dall'alto va inteso come dall'Altissimo, solo questo rende al testo la sua intera pregnanza metafisica.
L'assoluta trascendenza acquista per il suo...
XIX giornata, 15 ottobre - La battaglia di Maida da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Sep 30, 2025Lasciamo Amato presto e in un incantevole mattinata d'autunno; ci inoltriamo in sentieri fioriti e ombrosi attraverso la montagna.
L'area pura e fresca che si respira rende il corpo più leggero e l'animo più aperto a tutte le sensazioni piacevoli che sveglia lo spettacolo della natura alle prime ore del giorno.
Il delizioso sentiero dove marciamo con le sue siepi il biancospino, di gelsomino e di mirto sembra fatto apposta per disporre lo spirito alla beatitudine.
Ci troviamo in un vero Eden.
Gli odori più soavi riempiono l'aria, l'allodola fa risuonare i suoi gioiosi gorgheggi e i bo...
XVIII giornata, 14 ottobre - L'Amato e il Golfo di Sant'Eufemia da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852»
Sep 29, 2025Amato è un grazioso paese che da lontano, tutto circondato da alberi e adornato da verdi colline fa un grazioso effetto.
Salendo a est del paese, dal lato di Miglierina, situato a mezzo miglio da Amato, si gode di una vista magnifica e molto estesa.
Dall'altro lato della valle, appena un quarto di lega in linea dritta, si trova Tiriolo, addossato alla massa imponente delle montagne che abbiamo percorso i primi giorni; esse discendono rapidamente a est, sino al Golfo di Squillace che limita l'orizzonte.
A mezzogiorno il terreno si innalza e va a formare la catena delle mo...
Le mani toccano il marmo nero da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Sep 29, 2025Le mani toccano il marmo nero che racchiude il Santo e si ritraggono magnetizzate come da un bagno mesmerico.
La basilica del Santo a Padova è un fantastico, quasi gangetico Oriente.
Cerimonia nuziale sfolgorante tra baroccate macabrissime e angelomani, che si bagnano nel sangue medievale.
Molta teofagia in movimento e singolari effetti di piazza dove, in ordine, stiano succedendo più cose; potrebbe aver luogo anche una parata militare in costumi Conte-Duca di Olivares, Wallerstein, Bonaparte, insegne dopo insegne, e incessante consumo per via tattile del marmo antoniano.
Fuori si cammina sui piccioni; la statua del Gattamelata ne è cope...
Nella nebbina dell'alba il Po da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Sep 27, 2025Nella nebbina dell'alba il Po coi girasoli sugli argini, qualche lenza che già pende sul nulla.
Una suora; un vecchio in bicicletta.
Il buddismo non spiritualizza la materia: vede come materiale tutto quel che si pretende spirituale, vuole raggiungere qualcosa che al di là di questa materia spirituale; si fa sentire ancora al di sotto del primo gradino, quando crede, misurando con la presunzione occidentale, di essere almeno a mezza scala. In duomo, la messa due punti più che mai lontana da Quel-che-è.
Luoghi narranti narrati e citati: Sacro Monte di Crea - Santuario di Cr...
XVII giornata, 13 ottobre - Golfo di Squillace da Tiriolo da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Sep 26, 2025Siamo di nuovo in piedi, prima del giorno, tuttavia oggi, a quanto si dice, la strada non sarà lunga.
Lasciamo i nostri malati a Tiriolo nel palazzo dell'intendente nelle cui vaste sale è stato installato un ospedaletto provvisorio.
Vi conduco i miei pazienti che consegno a un vecchio ufficiale, incaricato di curare i malati.
Raggiungo in seguito la colonna che nel frattempo era andata avanti e ritrovo nella retroguardia mio fratello Alfredo che comanda gli equipaggi del 4°.
Facciamo la strada insieme, per conto nostro, mangiando un uva eccellente che i contadini occupati a lavorare nei vigneti, sulla cost...
XVI giornata, 12 ottobre da «Colonna mobile in Calabria nell’anno 1852» di Horace Rilliet
Sep 24, 2025Se questa volta abbiamo dormito da re, non abbiamo però dormito a lungo, in quanto già alle quattro la tromba ci sveglia e ci apprestiamo a fare la nostra toeletta, il meno regalmente possibile, alla luce flebile d’un moccolo da cui la cera cola sulle dita che la tengono e che cade e si spegne nei momenti più critici lasciandoci sbrogliare come possiamo.
Per procurare dei mezzi di trasporto ai malati, si fa ricorso al sindaco che non si trova, si ricorre all'ufficiale postale che troviamo, ma che non trova niente.
Ci sarebbe ancora l'ambulanza che sembra fatta...
A Nemi rivedo Aida da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
Sep 24, 2025A Nemi rivedo Aida, che sta prendendo tratti bestiali per lo sforzo di perseverare, come nell'unico placamento, nella sua follia.
Nella casa di cura sono tutti pazzi, deformati, cateterizzati, maleodoranti, tutti i lati del poliedro dello sfacelo umano.
- Zitta tu ladra! Tu che mi hai rubato l'uovo! L'uovo che era mio! -
(Si avventa e la picchia, l'altra ha un tumore in testa, riceve i pugni senza reagire ripetendo ininterrottamente una sua cantilena).
- Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato. -
Lo prende anche per me il gelato? Panna e cioccolato!
-Tu se...